Il progetto parte da una riflessione su come il bombardamento mediatico a cui siamo continuamente sottoposti attraverso il mondo delle IMMAGINI , possa condizionare il nostro inconscio portandoci ad  interiorizzare convinzioni che in realtà non ci appartengono.

Quando questo fenomeno accade in un momento cosi particolare della vita di una donna ,che è quello della Maternità, le conseguenze possono essere molto dannose.

 

Immagini ingannevoli legate a stereotipi e condizionamenti sociali purtroppo ancora molto presenti, dipingono tutto l'universo Mamma-Bebè quasi esclusivamente  come un mondo ovattato  e infiocchettato dove tutto sa di fresco e colorato.

 

Se una donna non si riconosce in queste sensazioni può scattare un senso di smarrimento e inadeguatezza. 

Il dubbio è già insinuato: Sono io che  sono diversa? sono io che sono sbagliata.?.o queste immagini non mi raccontano tutta la verità?

 

Il progetto si pone l'intento di smitizzare questo modo di pensare , incoraggiando a vivere queste  sensazioni conflittuali considerandole per quello che sono : comuni e reali.

 

Le immagini utilizzate sono volutamente in b/n per contrastare l'atmosfera rosa o color pastello già troppo spesso utilizzata in queste immagini fasulle ed esasperate che hanno per troppo tempo

Condizionato le scelte e il modo di vivere di ogni donna.

 

L'intento è quello di portare lo spettatore a identificarsi in , se non tutte almeno alcune di queste immagini, in quanto le esperienze descritte, anche se spesso taciute perché vissute come dei tabù, sono in realtà molto comuni a tante donne.

 

Paur, malessere, disagio sono raccontati con sarcasmo  ed ironia , conferendo comunque un senso di dramma nell'utilizzo del bianco e nero.

 

C' è una frase alla quale mi sono ispirata,  che dice : se non vedo non credo!

Ora io dico: credete a quello che vi mostro qui  , perché non è nient’altro che  pura e semplice vita vera.